Home page » Albero » Archivio di Stato di Lucca » Principale » Direzione poi Commissariato delle acque e strade » Imposta fissa sotto il ponte S:Quirico

Albero



Imposta fissa sotto il ponte S:Quirico (gruppo)

Unità: 5


Descrizione

Per diffidenza verso le cose nuove e dubbiose, unita ad un falso concetto di risparmio, la Repubblica Lucchese stentò molti anni a pigliare un provvedimento valido a contenere il Serchio, il quale era principalmente consigliato si dovesse regolare con un sistema compiuto di arginamento.

Per lungo tratto di tempo non valsero a risolverla né le gravi e frequentissime devastazioni della propria campagna, né le raccomandazioni ed anche le minaccie del Governo Toscano, il quale, allorchè il Serchio traboccava o rompeva dalla sponda sinistra e trascorreva fino nel bacino del Lago di Bientina, vedeva affogare una parte della pianura pisana. Con tutto ciò, i lavori che pure bisognavano in qualche modo per chiudere le rotture delle sponde, e riparare anche alla peggio alle rovine che avvenivano nelle inondazioni, erano cagione, se non di grosse, almeno di spese continue. Il rimborso di queste si usò di porre a carico degl'interessati, volta per volta. Ma restringendosi ad un lembo limitatissimo di terreno vicino al lavoro, mal volentieri si pagava dai proprietari delle terre e dagli agricoltori aggravati, i quali avevano coscienza che que' lavori non erano fatti espressamente per loro, ma nell'interesse comune di un numero assai maggiore di cittadini. Però assai di frequente nel Consiglio Generale s'incontrarono difficoltà nel concedere spese di lavori, anche necessari, per l'opposizione dei cittadini possessori di quelle terre che sarebbero state sole a sopportarne la spesa.

Molte istanze furono quindi dirette al Consiglio stesso perché volesse decretare più largo e quindi più equo regolamento di questi reparti; ed i lamenti contro un sistema così vizioso si fecero più vivi che mai nel 1636, a proposito appunto di un repartimento che aveva ecceduto di misura. Tantochè il Consiglio si risolvette di decretare, il giorno 11 Luglio, che l'Offizio sopra il Serchio, con tre dottori aggiunti, consultasse e proponesse un partito da riuscire di sodisfazione dei cittadini.

La relazione che al seguito di questa commissione veniva presentata il giorno 22 Dicembre 1636, concludeva col proporre un nuovo sistema, la cui sostanza può ridursi a questi capi; Che il Comune di Lucca, ossia il Governo della Repubblica, dovesse d'allora innanzi esigere una somma certa annuale, di tanto a coltre sopra tutte le terre sottoposte al pericolo delle inondazioni; e in correspettività di questo tributo, quasi a modo di accollo, supplisse alle spese occorrenti al Serchio, senza venire mai più a particolari spartimenti per i singoli lavori; Che, fatto ragguaglio delle spese occorse intorno al fiume in un certo numero di anni, si era trovato che montavano a scudi tremila ogni anno; e giudicarsi sufficiente tal somma anche per l'avvenire; Che dei tremila se ne dovesse applicare due mila alle Ripe dal Ponte a Moriano al Ponte S. Quirico, e mille di qui in basso; Che finalmente, le somme indicate dovessero dividersi in tre quote determinate in diverse proporzioni; una a carico dei cittadini possessori delle terre, altra a carico del Governo, nell'interesse della città e delle strade, la terza, infine, a carico dell'Abbondanza, nell'interesse del Condotto e dei molini, che da quell'uffizio dipendevano. Il Consiglio Generale nella sua adunanza del 7 Agosto 1637 convertiva in legge detta relazione ed una seconda dello stesso Offizio sopra il Serchio del 27 del mese antecedente, nella quale si confermavano le stesse proposte, ma si dichiarava a modo di riserva, che nell'accomodamento consigliato non erano stati considerati i lavori che potessero occorrere alla sponda destra del fiume, i quali sarebbero stati in conseguenza rimborsati con temporari reparti; che niente si era determinato per gli altri da farsi dal Ponte a Moriano in su; e che da ultimo non si era inteso d'includere nell'imposta determinata i lavori che si volessero fare intorno ad Argini.

Col voto vinto dal Consiglio, fu pertanto accettato il sistema che si disse dell'Imposta Fissa, per la difesa delle Ripe della parte che guarda la città, dal Ponte a Moriano al confine di Pisa; ma le condizioni incluse in quella specie di transazione, dettero modo a sovrapporre poi nuovi riparti sopra le terre già gravate, come si vedrà nella descrizione degli altri Circondari.

Della Imposta Fissa, attesa la distinzione inclusa nella stessa legge del 1637, se ne fecero due Circondari; il primo dal Ponte di S. Quirico al confine di Pisa, l'altro dal Ponte a Moriano al Ponte S. Quirico. I più antichi Reparti di questi due Circondari sono a cercarsi all'Offizio sopra il fiume Serchio, nelle serie repubblicane.


Unit_id: D[01]D[01]D[300]D[03]