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Carte e mappe



27 (mappa)

Datazione (dedotta): 1601 - 1700

Titolo [critico]

Cartone del lago di Sesto

Titolo [est]

n 5 Cartone del Lago di Sesto

Misure: 480 x 640 mm
Materiale: pergamena
Stato di conservazione: mediocre.
Segnatura: 27
Tecnica: china e acquarello
Orientamento: nord in alto
Scala: manca

Toponimi:
porto di Castel Vecchio
rio dela Visona
porto dello Spidale
porto di collo
porto a palaia
porto della Pietra
bocha de' Leccio
bocha di Rogio
bocha della Tessera
bocha Fossa nuova
bocha della fossa di Orantano
Massa Macinaia

Descrizione [critica]

La mappa raffigura la pianta del lago di Sesto con le sue fosse e i suoi porti: è visibile la fossa di Altopascio e la casa degli eredi di Iacopo Arnolfini, dettail casalino. Nel mezzo del lago, indicate dal colore viola, due isole, in marrone entro un bordo rosso scuro: una più a nord, all'altezza della fossa di Altopascio, l'altra più a sud, all'altezza della fossa di Orentano. Sulla seconda isola un minuscolo schizzo schematico di una casa. Sulla sinistra, in verde, sono indicati i terreni coltivabili, probabilmente sempre all'asciutto; i porti sono situati proprio su questa zona verde, collegati a fosse dotate di acqua (es. porto su Chiusi e fossa di eredi di Piero Bernardini) mentre in giallo ocra con tocchi viola sono le zone che probabilmente erano allagate abbastanza frequentemente. A destra compare l'indicazione dei vari pollini(cfr. scheda 10 ovvero f., 45, 10).

Lungo le sponde est e nord del lago sono indicati una serie di numeri, probabilmente delle misurazioni che fanno riferimento allo scopo della mappazione e cioè l'accertamento delle proprietà per imposizione di tasse ed eventuali alienazioni. Il disegno è sobrio e semplice allo stesso tempo. Risale al 1563 la documentazione di un acquisto di beni e terreni nel comune di Colle di Compito da parte di Jacopo Arnolfini in società con Francesco di Paolino Mazze. Dato che la sua morte risale al 1577, la mappa che reca la dicituraeredirisale ad una data successiva. Analogamente i beni degli eredi Bernardini e Arnolfini sono sicuramente la parte residua dell'enorme quantità di possedimenti terrieri che le famiglie avevano nella zona, possedimenti che si erano ridotti in maniera sensibile dopo il fallimento nel 1574 della compagnia di Lione Bernardini Arnolfini, Guinigi, seguito poco tempo dopo da quello della compagniaFigli di Jacopo Arnolfini e Ludovico Penitesi.

Approfondimenti bibliografici: [1]


Bibliografia:
[1] B. Benvenuto, op. cit., pp. 271-272.


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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Unit_id: D[01]D[01]D[179]U[45]M[27]

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