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Carte e mappe



22 (mappa)

Datazione (dedotta): 1501 - 1600

Titolo [critico]

Possedimenti Arnolfini Penitesi tra Veneri e Porcari

Autori:
Benedetto Saminiati (rilevato)
Agnello Giganti Dello Scarpellino (rilevato)

Misure: 540 x 1170 mm
Materiale: carta ruvida montata su tela
Stato di conservazione: pessimo.
Segnatura: 22
Tecnica: china
Orientamento: nord in alto
Scala: manca

Toponimi:
Fossa della Stiantata

Descrizione [testuale]

All'inerno sono citati i nomi di: Arnolfini e Penitesi, frati Deservi, Benedetto Bonvisi, Compagni

Descrizione [critica]

La mappa è la descrizione dei possedimenti sotto la giurisdizione del comune di Porcari; in basso, all'interno di alcuni beni chiaramente delimitati, compare la scritta:vendita; accanto ad essa una seconda scritta:Arnolfini Penitesi. Appena sopra, compare il tracciato di un corso d'acqua recante la scritta:fossa di lunghezza 84. Adiacente alla fossa, è presente una via il cui percorso interseca la fossa della Stiantata, e che rappresenta anche la divisione dei vari beni. Gli unici colori adoperati sono il rosso e il celeste; la rappresentazione è per lo più geometrica.

La parolavenditarichiama immediatamente alla memoria un evento particolare della storia commerciale della famiglia Arnolfini: dopo la morte del fondatore Jacopo, gli eredi costituirono la nuova società:Eredi di Jacopo Arnolfini, Bernardino Viviani e Ludovico Penitesi, di cui facevano parte, oltre ai soci nominati nella ragione sociale, i quattro figli di Jacopo Arnolfini, Vincenzo, Francesco, Giovan Battista e Silvestro. Di essi, Francesco e Silvestro erano maggiormente interessati alla compagnia, mentre Vincenzo e Giovan Battista avevano i loro principali interessi in una società commerciale di Lione, insieme a Bernardini e Guinigi, con filiali ad Anversa, Marsiglia e Lucca; le compagnie restarono però strettamente legate, tanto che il fallimento, nel 1574, della compagnia di Vincenzo e Giovan Battista, fu seguito a pochi giorni di distanza da quello della compagniaFigli di Jacopo Arnolfini. L'enorme passivo accumulato da questa compagnia, 200.000 scudi, spinse, nel 1577, i creditori a mettere in vendita parecchi possedimenti appartenenti alla società; Giovan Battista, da Anversa, inviò a Lucca il proprio consenso alla vendita dei beni. Per questo nel 1579 ebbe una vertenza che lo oppose ai fratelli Francesco e Silvestro. Alcuni dei beni che furono oggetto di vendita a causa del fallimento della società erano situati nei comuni di Paganico e di Porcari. A questi ultimi, a quanto pare, fa riferimento la presente mappa.

Approfondimenti bibliografici: [1]


Bibliografia:
[1] B. Benvenuto, op. cit., p 276.


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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Unit_id: D[01]D[01]D[179]U[45]M[22]

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