Home page » Albero » Archivio di Stato di Lucca » Principale » Deputazione sopra il nuovo Ozzeri

Albero



Deputazione sopra il nuovo Ozzeri (fondo)

Unità: 6


Datazione: 1 Gennaio 1768 - 31 Dicembre 1785

Descrizione [sias]

La deputazione venne istituita con decreto del consiglio generale del 30 dicembre 1768 ed ebbe il compito di elaborare progetti relativi alla canalizzazione delle acque del territorio lucchese.

Descrizione

da Bongi Salvatore, Archivio di Stato di Lucca Inventario a stampa Vol 1 (pag. 292 - 295)

Le frequentissime inondazioni delle acque che si raccoglievano nel bacino di Sesto o di Bientina, ed il loro continuo allargarsi a danno dei terreni lucchesi e pisani, per causa dell'inalzamento dei letti del Serchio e dell'Arno, fecero in più tempi pensare a nuovi partiti per ottenerne lo scolo.

Fino dal 1669 l'ingegnere Ciaccheri ideò di sgorgare le acque mediante una botte sott'Arno, e questo concetto fu ripetuto dal matematico Perelli, sul principio del secolo passato.

Nel 1768 essendo accaduto un più vasto e prolungato allagamento, il Granduca Pietro Leopoldo si propose di eseguire quel lavoro, a cui ben volentieri consentì la Repubblica, che avrebbe anche concorso ad una parte proporzionata della spesa. Ma furono tante le opposizioni che fecero a ciò i proprietari della pianura pisana, che dichiararono non voler ricevere sopra le loro terre una mole d'acque non proprie, che si mise da parte quel disegno. Risorsero di lì a poco (1772) le solite querele e proteste del governo Toscano per il passaggio delle acque del Serchio nel Lago di Sesto.

Fu allora che in Lucca si presero a studiare nuovi rimedi; e Gio. Attilio Arnolfini, dopo molte indagini, venne in pensiero di costruire un nuovo canale che dal Lago conducesse le acque traverso la pianura lucchese, seguendo presso a poco la direzione dell'Ozzeri; ma che invece di versare nel Serchio, lo avrebbe traversato sotterra mediante una botte, e quindi, passato il colle di Balbano per mezzo di una galleria, avrebbe fatto capo direttamente nel mare.

Fino dal 30 Dicembre del 1768, il Consiglio Generale aveva fatto decreto che l'Offizio sopra i Paduli di Sesto e quello sopra l'Ozzeri e Rogio, operando unitamente, dovessero trattare col Governo di Firenze per dare uno stabile e reale scolo alle nostre campagne. Questa deputazione, rinnovata e prorogata più volte, anche aggiungendo ai membri dei due Offizi altri cittadini, dette conclusione ai suoi lavori mediante una lunga relazione, sottoscritta il 5 Marzo 1782, la quale fu letta pochi giorni dopo nel Consiglio Generale. Con questa si consigliava la esecuzione del Nuovo Ozzeri, il piano del quale di presentava come opera dell'idraulico Ximenes, approvato, e, solamente in poche cose secondarie, modificato dal Boscovich e da Eustachio Zanotti. Gio. Attilio Arnolfini, a cui si doveva, come si disse, il primo concetto, era stato, per così dire, l'anima di tutti questi studi, e valendosi del nome di quegli idraulici famosi, gli aveva condotti a tale che nulla più mancava che l'esecuzione [001].

Il Consiglio, avanti d'intraprendere un lavoro di tanta importanza, ordinò (28 Giugno 1782) che si stampassero a spese pubbliche le proposte dei tre idraulici, sulle quali i Deputati avevano fondata la loro Relazione [002]; e che quindi si invitassero gli interessati a produrre le loro osservazioni in proposito. Sorsero allora critiche ed obiezioni di più sorte sulla riuscita del disegno e sulla spesa occorrente; e si ebbero controrisposte e apologie. In questa divisione di opinioni, il Consiglio Generale risolvette (1784) di rimettere il disegno all'esame di un nuovo matematico, che fu Anton Maria Lorgna. Il quale, visto anch'esso i luoghi e prese misure nuove, presentava il suo parere in una Memoria, la cui conclusione era, approvare lo scolo in mare per la botte sotto il Serchio, ma dissentire dal Ximenes e dagli altri ingegneri sul modo della costruzione del canale e sul modo e luogo di mandarlo nel mare; prescegliendo un taglio a Filettole, invece del foro a Balbano. Venuti allora a contrasto i partigiani dell'uno e dell'altro progetto, e afforzatasi sempre più la contrarietà de' pareri, accade che prima se ne illanguidì il discorso, ed in fine restò come dimenticata e senza alcuna risoluzione un'impresa, già tanto desiderata e consigliata da valentissimi idraulici. A lasciar da parte il piano del Nuovo Ozzeri contribuirono anche la proposta fatta di lì a poco dal Granduca, del cambio della serezza col Canale Imperiale per lo scolo del Lago di Sesto, e l'apposizione delle cataratte in bocca d'Ozzeri, che parvero rimedi sufficienti a diminuire i danni degli allagamenti, finchè in modo durevole non vi fosse stato provveduto.

Mentre Lucca si ritirava dal metter mano al lavoro di scolo per il suo territorio, il Granduca riprendeva il vecchio concetto toscano della botte sott'Arno e del canale dal lato di Pisa. Nel 1786 P. Leopoldo l'aveva di nuovo commesso all'esame del canonico Pio Fantoni professore di Matematiche nello Studio Pisano. E sul disegno di questi, modificato poi dal Manetti, quasi dopo settanta anni, e dopochè Lucca era venuta a congiungersi col Granducato, cioè nel 1852, il lavoro fu decretato, e nel 1859 le acqua del Lago ebbero aperto l'emissario sott'Arno [003].

Ne' volumi seguenti sono raccolti gli atti della Deputazione sopra il Nuovo Ozzeri, gli studi, le perizie, le relazioni e le polemiche concernenti quel disegno. Non sono dunque altro che carte riguardanti un'opera che non si fece, ed un canale che ebbe prima il nome che l'esistenza. Tuttavia sono a giudicarsi assai preziose, perché frutto delle meditazioni di uomini di grandissimo merito nelle scienze; e perché infine il Piano del Nuovo Ozzeri, benchè rimasto senza esecuzione, ha luogo importante nella storia dell'idraulica italiana.



Note:
[001] L'Arnolfini stesso confessava ciò ingenuamente, scrivendo il 16 Ottobre 1780 al Canonico Girolamo Saladini a Bologna: "Un progetto di nuovi scoli presentemente occupa la nostra attenzione e pensiero. Nel 1777 Ximenes si portò nuovamente a visitare le nostre campagne lungo l'Ozzeri e Rogio e il Lago di Sesto o di Bientina. Se gli somministrarono molte notizie; si replicarono livellazioni, onde potè formare un reale progetto, mercè il quale prosciugare quasi interamente il Lago di Sesto. Consisterebbe questo nel dare comunicazione tra il detto Lago e quello di Maciuccoli, paduli della marina e il mare, mercè un fosso da dirsi Ozzeri Nuovo, e scavato e condotto tra la città e il Vecchio Ozzeri attraversante il Serchio con botte sotterranea e il colle di Balbano con un traforo. Dall'uno all'altro lago evvi la pendenza di 15 in 16 braccia, onde l'esito è certo. Il progetto veramente potrei dirlo mio, ma perché niuno è profeta in casa sua, io ho voluto nascondermi sotto il mantello di Ximenes, e mi preme che ne comparisca esso unicamente l'autore". (Serie presente, n. 3). Ma su questo ed altri lavori e progetti del nostro idraulico è a vedersi il libro già citato del Trenta, che ne fa assai pienamente la storia.


[002] Furono pubblicate col seguente titolo: Piano di Operazioni Idrauliche per ottenere la massima depressione del Lago di Sesto o sia di Bientina. (in fine) Lucca, Buonsignori, 1782 in 4. di pag X-350, oltre il frontespizio e 5 tavole. Le lastre di rame su cui furono incise quelle tavole si conservano in questo stesso Archivio. Quasi tutti gli scritti compresi nel Piano, si riprodussero nel 1823, nel vol. VII. della ristampa bolognese degli Autori sulle acque; ma senza il corredo delle figure.


[003] Il lavoro fu determinato coi decreti del Granduca Leopoldo II, del 10 Aprile 1852 e 18 Marzo 1853. La solenne apertura della botte ebbe luogo il 18 Dicembre 1859, preseduta dal Ministro delle Finanze del Governo Provvisorio della Toscana.


Strumenti di ricerca:
Bongi, I, pp. 292-295. - inventario a stampa

Consistenza:
voll: 2
bb: 4
Totale unità: 6


Aggiornamenti:
2006-03-17, OR


Unit_id: D[01]D[01]D[167]