Datazione:
1729
Titolo [int]
Autori:
Descrizione
E' orientata con il nord in alto; va letta considerando che la vetta di Monte Perpoli è rappresentata in basso a sinistra. Come ha voluto precisare il cartografo prima di firmarla,si tratta della copia di un disegno venuto da Modena, identificabile in una mappa tuttora esistente nell'Archivio di Stato di quella città.
Il livello della copia è superiore a quello dello originale emiliano; pur ricalcandone lo schema assai semplice riesce a renderlo più gradevole ed armonioso.Nel tratto sottile, nell'attenzione e nella cura riservate ai particolari si avverte un gusto già tutto settecentesco. L'incorniciatura trasforma il disegno in un quadretto, la legenda perde il carattere di rigida cartella esplicativa che aveva ancora nel secolo precedente e trova posto in una pergamena di tono antiquario, sospesa a mezz'aria e semiaperta dal vento.
I paesi, arrampicati su un colle, ripetono uno schema iconografico abbastanza frequente, ma con una levità e una grazia estranee ad altri disegni. E' interessante notare che in ambedue le mappe, la modenese e la lucchese, come in una terza analoga Gianfrancesco Giannetti, la chiesa è raffigurata alla sommità del villaggio; si potrebbe pensare ad un topos figurativo, ma si tratta invece di una citazione Corretta dell'assetto urbanistico reale. Nel centro di Palleroso è addirittura annotata, in tutte e tre le mappe citate, una torre seimidiruta, a testimoniare un interesse antiquario per le rovine tipico del secolo a cui risale il disegno.
Come la maggior parte delle mappe raffiguranti una linea di frontiera, anche questa contiene ben pochi dati paesistici: soltanto i due centri limitrofi, le case site nei pressi del confine, le vie che lo intersecano e alcuni toponimi. Fra questi ultimi spicca di CERRO , che conserva il ricordo di una componente boschiva un tempo molto diffusa in Val di Serchio.