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Diplomatico



24-12-1203 - S.PONZIANO (pergamena)

Datazione (rilevata): 24 Dicembre 1203

Misure: 285 x 465 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: ottimo
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 69

01. Atto

Datazione (rilevata): 24 Dicembre 1203

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Lucchesi. extra Lucens / Lucca, nel chiostro del monastero di S. Ponziano

Persone:
rogante: Pietro del fu Gerardino prenominato Leccamolino giudice e notaio imperiale (signum: 1)
testimone: conversi e di Pontisciano quondam Giovanni di Fagnano

Regesto:
Pietro quondam gerardino prenominato Leccamolini Giudice e notaio Imperiale.
Ugo Ab. di S. Ponziano col consiglio e consenso dei DD. ventura priore Claustrale, Lanfranco, Gerardo, Martino, Arigo preti e di Gregorio diacono e di Arrigo Accolito, monaci di detto monatsero, e di Bernardino quondam Bernardino Avv. e di Orlando Camerario del monastero, per utilità del medesimi pagarne alcuni debiti, vende a Guerro quondam Carbone di Flesso tre pezzi di terra in Flesso dei quali rendevano esso e suoi antecessori tutti gli anni al monastero un asinata di vino mosto al palmento. Una di dette terre luogo detto Montiolo e confina colla terra degli uomini di Flesso che è Guarignano, l'altra ivi, la terza che è orticello con alberi e viti presso il fiume; e ne riceve il prezzo di £. 6 Lucchesi. Act. extra Lucens. Civitat. in Claustri supr. monast.
signum di Ugo Ab. venditore.
signa di Arnaldo Canovario quondam Angelo di Rustichello e Petro cuoco conversi e di Pontisciano quondam Giovanni di Fagnano Testim.
Dopo qualche giorno essendo sorta controversia fra Morrello avvocato di detta chiesa e detto Guerro fu da essi compromessa in Ferrante quondam Ubertello e in Roccolo di nave. La controversia era sorta perchè il sudd. Morrello pretendeva che il monastero si fosse ingannato nella vendita delle terre sopra riferite, oltrepasando la rendita delle medesime oltre la metà del prezzo, ed essendo Guerro menante del monastero. Su di che i detti arbitri sentenziarono condannando Guerro a dare al monastero altre £. 3 e mezzo convenute oltre il prezzo, e condannando il monastero a fare a Guerro per se e suoi eredi e discendenti cartula di fine refutazione e di non chiedere altro delle dette terre, e cartula di liberazione dalla manenza a coloniaria o ascrittizia o censita o di altra condizione qualunque di manenza.
Fatto alla presenza di Bartoletto quondam Viviano Scannella, di Bernardino Avv. e di Angelo converso del monastero l'anno 1204 il di 9 Febb.
Il giorno stesso Ugo Ab. , col consenso di Don martino monaco e camerario del monastero, e di Bernardino e Morroello avvocati dà libertà a Guerro e suoi figli e discendenti dalla manenza e da ogni altra colonaria, ascrittizia, censita originaria, condizione. fatto nel detto possesso contro i prenominati Guidone, Corso e Bulgarino e di fargli giurare di non molestare con ciò non intendendo pregiudicare le loro ragioni sulle proprietà e possesso di quelle terre ove voglio agire jure ordinario. Data in Pisa nella curia nuova posta nella casa d'Ugolotto, alla presenza d'Albizzo Caldera, di Gerardo Caciuppoli e di altri.


Aggiornamenti:
1999-06-10, Contessa

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