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03-12-1163 - S.PONZIANO (pergamena)

Datazione (rilevata): 3 Dicembre 1163

Misure: 215 x 430 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: ottimo
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 40

01. Atto

Datazione (rilevata): 3 Dicembre 1163

Carattere: pubblico
Traditio: originale
Topica: Lucca, nella chiesa di S. Cristoforo

Persone:
rogante: Urbiciano notaio (signum: 1)

Regesto:
Urbiciano notaio Breve per ricordanza che in Lucca nella chiesa di S. Cristofano dell'Arco0 Bernardino avvocato del monastero di S. Ponziano litigante da un parte per il monastero stesso, e Tegrimo di Carignano litigante dall'altra, s'investorono reciprocamente e si obblicarono sotto penas che avrebbero avuto per rato e fermo quanto avessero giudicato per laudamento Forteguerra causidico figlio d'Ildebrando d'Ottavo e Lanfranco quondam Soffredo e Uberto Dente consoli della cause lucchesi intorno alla lite fra loro vertente relativamente alla metà di un pezzo di terra vignato, campia e boschiva con casa e capanna sopra di se' in Carignano L.
D. Contra; la qual terra l'avvocato del monastero reclamava da Tegrimo come tutta del monastero stesso, e la contrario Tegrimo opponeva che la metà di detta metà di terra era suo allodio, e l'altra metà di spettanza del monastero di S. ponziano, ma suo tenimento, col rendere annualmente al monastero un carro di vino e il pascioratico. Su di che i suddetti consoli laudarono e condannarono Tegrimo a rendere al monastero la detta metà di terra che esso teneva colla casa capanna e capanne se ci siano con tutto l'allevamento da oggi alle calende del prossimo Ottobre, e finchè non giunga detto termine che potrà Tegrimo lavorare quella terra senza frode, eccerruati i fichi, i pomi, i peri, le ciliege e le prugne le sosine e le persiche, dei quali frutti; se l'abate manderà a prenderli, debba darne al messo del medesimo la quarta parte senza frode, ne' potrà fare in detto termine tagli /talliam / ne' danni, ma potrà prendere nel bosco le calocchie /calocchias/ per la vigna, e le legna pel suo fuoco, e condannarono il monastero a pagare a Tegrimo e suoi eredi di qui a Pasqua di Resurrezione £ 7 di denari lucchesi, e di qui al prossimo 8bre £ 8, e il dato della città /datum civitatis/ per questo placito dovranno pagarlo a metà fra loro. .
Fatto alla presenza di Rolando e Gualando giudici, di Tinnioso Blancone e Guidone Causidici di Dato quondam Enrigo, di Bernardino di Ozano, di Gorbolano quondam Enrigo e di altri.
Forteguerra figlio d'Ildebrando di Ottavo console delle cause lucchesi hoc feci et SS.


Aggiornamenti:
1999-06-03, Contessa

Immagini:
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