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27-12-1135 - S.PONZIANO (pergamena)

Datazione (rilevata): 27 Dicembre 1135

Misure: 285 x 260 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 29

01. Atto

Datazione (rilevata): 27 Dicembre 1135

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Manfredo abate del monastero di S. Salvatore di Sesto confessa di aver ricevuto da Bonfilio prete e plebano della chiesa di S. Maria, e San Giovanni di Compito, per parte della chiesa stessa il prezzo di soldi quattrocento Lucchesi, de' quali dichiaraa di averne dato per utilità del monastero trecento a Gottefredo a Lottiero e a Villano quondam Villano per liberare un pezzo di terra in San Filippo, la quale Anselmo abate del monastero stesso aveva obbligata per pegno a detti germani, e da cui essi raccoglievano tutti gli anni per preda soldi 14 e 32 staia di biada, e 10 di fave e 11 di grano e 11 di miglio; e di aver dato gli altri cento a Fosciano per riscattare lla croce d'argento che il detto Anselmo abate aveva ad esso data in pegno, onde ne ritraeva annualmente soldi dodici e mezzo. In conseguenza promette di non molestare a detto piovano quattro pezzi di terra in Compito che gli ha venduti con cartula scritta da Enrico Notaro questo stesso Giorno. in Sup. plebe / Compito, nella pieve di S. Maria e S. Giovanni

Persone:
rogante: Enrico notaio (signum: 1)

Regesto:
Enrico notaio Manfredo abate del monastero di S. Salvatore di Sesto confessa di aver ricevuto da Bonfilio prete e plebano della chiesa di S.
Maria, e San Giovanni di Compito, per parte della chiesa stessa il prezzo di soldi quattrocento Lucchesi, de' quali dichiaraa di averne dato per utilità del monastero trecento a Gottefredo a Lottiero e a Villano quondam Villano per liberare un pezzo di terra in San Filippo, la quale Anselmo abate del monastero stesso aveva obbligata per pegno a detti germani, e da cui essi raccoglievano tutti gli anni per preda soldi 14 e 32 staia di biada, e 10 di fave e 11 di grano e 11 di miglio; e di aver dato gli altri cento a Fosciano per riscattare lla croce d'argento che il detto Anselmo abate aveva ad esso data in pegno, onde ne ritraeva annualmente soldi dodici e mezzo. In conseguenza promette di non molestare a detto piovano quattro pezzi di terra in Compito che gli ha venduti con cartula scritta da Enrico notaio questo stesso Giorno. Actum in Sup. plebe.
Ego Manfredus ab.
Ego Teobaldus prior SS Ego Lanfrancus SS Ego frater Ambrogius SS Ego frater Ugo SS N. B. Manca la sottoscrizione del Noatro forse per errore stata tagliata la pergamena.


Aggiornamenti:
1999-03-06, Contessa

Immagini:
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