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28-07-1135 - S.PONZIANO (pergamena)

Datazione (rilevata): 28 Luglio 1135

Misure: 280 x 472 mm
Materiale: pergamena
Stato: piccole lacune
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 29

01. Atto

Datazione (rilevata): 28 Luglio 1135

Carattere: privato
Traditio: copia
Topica: Gennaio sei denari lucchesi. prope supras. eccles. et / Lucca, presso la chiesa e monastero di S. Ponziano

Persone:
rogante: Guglielmo notaio (signum: 1)
esemplante: Guglielmo notaio (signum: 2)
traente: (signum: 3)

Regesto:
Gulielmo notaio Copia Leo prete ab. del monastero di San Ponziano concede a livello ereditario a Lupicino quondam Gerardo e a Randolfo quondam Cunizio notaio, ed a Opizio quondam ALfredo e a Viviano prenominato Sciogra quondam Villano, a Dombello quondam Albonetto e a Guido figlio naturale di Sifredo un pezzo di terra con due cascine sopra di sè e ortale con alberi e campo posto presso il prato del Marchione, di misura tre moggi e staia undici, coll'obblibo di rendere annualmente in Gennaio sei denari lucchesi. Actum prope supras. eccles. et monast.
Leo ab. allivellante.
signum Ubaldino avvocato di detto monastero quondam Uberto Calci.
signum Giovanni Mattentani quondam Stefano.
signum Rainerio quondam Saracino.
signum Omodeo [. . . ] signum [. . . ] signum Ranuccino figlio di Carincione.
signum Ursello quondam Gerardo.
Segue quindi una dichiarazione ove dicesi che il livello devesi intendersi fatto col seguente patto cioè, che il suddetto Leo Ab.
e suoi successori dovranno dare al prenominato Sifredo quondam Guido Sua vita durante il vitto e la refezione consistente in carne, pesce, fladoni, torte, cascio e ova come alla maggior parte dei confrati monaci e di più tutti gli anni dieci soldi di buoni denari lucchesi per companatico e tutti gli anni due guarnella e due gamisie e due paia di brache valenti per ciascheduna braca denari due e mezzo e tutti gli anni un paio di calzari, o quanto gli bisogna di calzari, e ogni due anni un paio di calze valenti deu soldi, e un paio di zoccoli e ogni quattro anni un paio di pelli volpini nuove, e come pilicione di conillio o di lepre, e una cappa nuova di mantellari e tutti gli anni due lenzuola. E se il detto Sifredo avrà menomanza delle suddette cose, e non sarà stata emendata entro trenta giorni da quello in cui i prenominati libellari ne avranno dato avviso a detto ab. e suoi successori, essi dovranno avere e tenere il detto livello nel modo che superiormente si legge. Se poi che il patto che sopra sarà osservato durante la vita di esso Sifredo; dovrà tornere al monastero il livello vacuo dopo la morte del medesimo. E ogni qual volta esso Sifredo abbandonasse il monastero con animo irato e non vi ritornasse nel termine di [. . . ] dopodichè ne fosse stato ricercato dall'abate, anco in questo caso il livello debba ritenersi per nullo vacuo.
Gulielmo notaio esemplò dall'autentico da esso fatto.
Cipriano notaio fa fede etc.
Ugo notaio fa fede etc.
N. B. Questa è la prima pergamena esistente nel nostro archivio ove si faccia menzione di frazioni della moneta.


Aggiornamenti:
1999-06-03, Contessa

Immagini:
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