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Albero



S. M. Corteorlandini (fondo)

Unità: 18


Datazione: 22 Agosto 1004 - 3 Settembre 1847

Descrizione

da Bongi Salvatore, Archivio di Stato di Lucca Inventario a stampa Vol 1 (pag. 16)

S. MARIA CORTELANDINI (VOLGARMENTE S. MARIA NERA)

Distribuzione: Sec. XI, n. 18; Sec. XII, n. 67; Sec. XIII, n. 212; Sec. XIV, n. 207; Sec. XV, n. 45; Sec. XVI, n. 49; XVII, n.7; Sec. XVIII, n. 4; Sec. XIX, n. 7.

Una porzione non grande di questi documenti appartiene all'antica chiesa di S. Maria Curtis Rolandingorum, che poi si disse Corteorlandini o Cortelandini, ed ai Chierici regolari della Madre di Dio, i quali nell'anno 1580 passarono ad uffiziare essa chiesa, e vi unirono il loro Collegio. La parte più grossa della raccolta può dirsi una miscellanea di provenienze svariatissime di altri luoghi religiosi della città e del vicino paese, e di famiglie private. Infatti è certo che vi si incontrano pergamene, che debbono essere appartenute alla Canonica e spedale di S. Michele in Foro ed alle dipendenze (fra le quali era ed è tuttavia la chiesa di S. Alessio a due miglia da Lucca); allo spedale e chiesa di S. Giorgio; all'Altopascio; alla Magione del Tempio, a S. Pellegrino e ad altre chiese e luoghi delle nostre alpi e di Garfagnana.

Non è stato possibile di sapere con certezza la ragione di questo miscuglio di carte. Solamente può congetturarsi che alcuni di que' chierici eruditi de' secoli passati, e principalmente Gio. Domenico Mansi, il rinomato collettore de' Concili, ne raccogliessero alquante per ornamento del loro Archivio; e che inoltre, altre vi fossero deposte da chiese e luoghi religiosi, a tempo della indemaniazione napoleonica, quando la casa di S. Maria Cortelandini, benché legalmente soppressa, fu lasciata in custodia degli stessi religiosi. Il che certamente avvenne per un certo numero di pergamene di S. Agostino, il quale però fu restituito alla propria serie, come avvertimmo. Nella loro confusione, le pergamene, che costituiscono oggi la raccolta di S. Maria Cortelandini, sono di assai importanza; imperocchè, oltre il trovarvisi parecchie carte assai singolari e diplomi ecclesiastici insigni, sono pochissimo note; specialmente perché inesplorate dagli antiquari della famiglia Baroni, i cui notulari ed altri transunti, furono fin qui guida principalissima per i coltivatori della storia lucchese. Queste carte non portano alcuna particolare segnatura, né indizio dell'essere state inventariate e descritte. È anche a deplorarsi, che in generale sieno male conservate, e più o meno offese dalla umidità, e, per quanto apparisce, fino da tempo assai antico.

Furono consegnate al R. Archivio, in forza dell'ultime leggi di soppressione de' conventi, il 22 Marzo 1867. Mons. Telesforo Bini, fu tra i pochissimi che avessero agio di esaminare questa raccolta, e ne pubblicò, due carte del 1218 e 1274, nei suoi Ragionamenti sui Tempieri, Atti Accad. Lucch. X. 254, e XIII. 458.

Altra del 1383 fu riferita da Giovanni Sforza, nelle Memorie Storiche di Montignoso. Lucca, 1867, pag. 399.

Consistenza:
pergg: 616
Totale unità: 616


Aggiornamenti:
2006-04-12, OR


Unit_id: D[01]D[01]D[001]D[60]