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Diplomatico



10-04-1455 - MISCELLANEE (pergamena)

Datazione (rilevata): 10 Aprile 1455

Misure: 220 x 300 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 597

Note:
29-8 bifoli, cuciti parzialmente

01. Atto

Datazione (rilevata): 10 Aprile 1455

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Sulle terre di cui viene preso possesso; Lucca

Persone:
rogante: Giovanni di ser Nicolao, notaio di Lucca (signum: 1)
testimone: Fatto nelle dette terre
testimone: Iacopo di Antonio Barsocchini
testimone: Marianoà
testimone: entrambi della Pieve di S.Paolo
testimone: Antonio di Giovanni e Piero Cianetti di Tassignano
testimone: Fatto sulle dette terre
testimone: Antonio di Nanni Colombini di Picciorana
testimone: Puccinello di Bernardo di Capannoli
testimone: Fatto nelle terre
testimone: Antonio di Giovanni e Pier
testimone: Fatto nelle terre
testimone: Everardo di Piero di Vecoli
testimone: Piero di Giovanni da Pontremoli
testimone: abitante a Silva
testimone: Il detto Iacopo del quondam Giovanni prende possesso delle seguenti terre
testimone: da lui acquistate da Stefano del quondam Giovanni
testimone: canonico di Lucca: un campo ad Antraccoli
testimone: in luogo detto "all'Orto"
testimone: della estensione di 234 pertiche; un campo nel detto territorio
testimone: in luogo detto "in della Contrada da Sancto" della estensione di 1 coltra e 239 pertiche. Fatto nelle terre
testimone: Giovanni del quondam Domenico e Domenico di Giovanni di Antraccoli
testimone: Fatto nelle dette terre
testimone: Michele Quirici e Lunardo quondam Domenico di Lammari
testimone: Marco Dinelli di Matraia
testimone: Il detto Iacopo del quondam Giovanni
testimone: erede come sopra di Iacopa vedova del quondam Lando Sartori di Lucca e figlia del quondam Bindo Galganetti di Lucca
testimone: prende possesso della seguente terra a lui spettante come erede suddetto: un campo con casalino e pozzo
testimone: a Lammari
testimone: in luogo detto "in Chiasso Menardi seu Torcicoda"
testimone: dell'estensione di 4 coltre e 219 pertiche. Fatto sulla detta terra
testimone: Biagio del quondam Piero di Lunata
testimone: Simone Puccinelli di Lunata
testimone: Il detto Iacopo del quondam Giovanni
testimone: erede come sopra di Iacopa
testimone: figlia ed erede di Caterina vedova di Lando Sartori di Lucca
testimone: prende possesso delle seguenti terre a lui spettanti come erede suddetto: una casa murata nel comune di Lammari
testimone: in luogo detto "in Vicinato"; un campo posto come sopra della estensione di 30 pertiche; un prato in detto comune
testimone: in luogo detto "Ortolino"
testimone: della estensione di 1 coltra e 187 pertiche; un campo nel detto comune
testimone: in luogo detto "in Pelago"
testimone: della estensione di 329 pertiche; un campo nel detto comune
testimone: in luogo detto "in Pelago"
testimone: della estensione di 1 coltra e 180 pertiche. Fatto nella detta casa e sulle dette terre
testimone: Michele di Simo Quirici e Lunardo di Romano di Lammari
testimone: Fatto sulla detta terra
testimone: Fatto sulla detta terra
testimone: Paolo di Giovanni da Pontremoli
testimone: Bartolomeo di Iacopo da Nozzano
testimone: fabbro
testimone: Fatto sulle dette terre
testimone: Bartolomeo di Nicolao Cinelli di S. Maria a Colle
testimone: Paolo di Giovanni di Pontremoli residente a S. Macario
testimone: Il detto Iacopo del quondam Giovanni prende possesso delle seguenti terre
testimone: a lui spettanti a titolo di eredità dal padre suo Giovanni
testimone: e per acquisto fatto da Piero del quondam Giunta di Lucca: una terra campia a S. Maria a Colle
testimone: in luogo detto "al Vignuole" della estensione di 210 pertiche;una terra campia posta come sopra
testimone: della estensione di 242 pertiche; una terra campiva posta come sopra
testimone: della estensione 171 pertiche Fatto sulle dette terre
testimone: Bartolomeo di Nicola
testimone: di S. Maria a Colle
testimone: Paolo di Giovanni da Pontremoli residente in S. Macario
testimone: Fatto sulle dette terre
testimone: Ghilardo Pieri e Piero di Giovanni
testimone: abitanti a Vecole
testimone: Fatto sulle dette terre
testimone: Cristoforo Nicoletti di Orbicciano
testimone: Paolo di Giovanni di Pontremoli
testimone: Fatto sulle dette terre
testimone: Scurano di Giovanni da Pontremoli
testimone: Giovanni di Scurano da Pontremoli
testimone: Fatto sulle dette terre
testimone: Scurano del quondam Giovanni da Pontremoli
testimone: Antonio di Bartolomeo Carduccini
testimone: Bartolomeo di Tercilliano
testimone: Giovanni Scurani di Castagnolo
testimone: Fatto sulle dette terre
testimone: Gerardo Pieri di Vecole
testimone: Piero di Giovanni di Pontremoli
testimone: Fatto sulle dette terre
testimone: Gerardo Pieri di Agusthano
testimone: residente a Vecole
testimone: Piero di Giovanni da Pontremoli
testimone: residente a Selva. 20) Stessa data
testimone: stesso notaio
testimone: Fatto sulle dette terre
testimone: Gerardo Pieri di Agutano
testimone: residente a Vecole
testimone: Piero di Giovanni di Pontremoli
testimone: residente a Vecole
testimone: Fatto a Lucca
testimone: Pietro di Giovanni e Cardo Buonvisi cittadino lucchese

Regesto:
Johannes di Ser Nicolai. notaio di Lucca.
Jacopo del quondam Giovanni Galganetti mercante di lucca prende possesso delle seguenti terre, da lui acquistate da Nuccio di Maladerrata: una terra in Santa Margherita, plebato di S. Paolo, in luogo detto "ammalinansa", della estensione di 24 pertiche; una terra a Tassignano, plebato di S. Paolo, in luogo detto "tramonti"; una terra nel detto comune, in luogo detto "arotta" della estensione di tre quarre.
Fatto nelle dette terre. Testi: Jacopo di Antonio Barsocchini, Mariano. . . , entrambi della Pieve di S. Paolo, Antonio di Giovanni e Piero Cianetti di Tassignano.
2 Stessa data. Stesso notaio.
Jacopo del quonda Giovanni Galganetti, mercante di Lucca, prende possesso delle seguenti terre acquistate da Stefano di Nicola di S. Lorenzo di Moriano: una terra a Capannoli, in luogo detto "in cascio", della estensione di 348 pertiche; una terra nel detto comune e luogo della estensione di 160 pertiche e 3/4.
Fatto sulle dette terre. Testi: Antonio di Nanni Colmbini di Picciorano, Puccinello di Bernardo di Capannoli.
3 Stessa data. Stesso notaio.
Jacopo del quondam Giovanni Galganetti, mercante di Lucca, erede in "Totum ab intestato" di donna Jacopa vedova del quondam Lando Sartori di Lucca, prende possesso delle terre seguenti: una terra in Santa Margherita, pieve di S. Paolo, in luogo detto "in pomaio di sotto" della estensione di 148 pertiche e 1\2; una terra in Tassignano, della estensione di 1 coltra e 158 pertiche; un prato in Tassignano, in luogo detto "tra via vechia", della estensione di 1 coltra e 115 pertiche.
Fatto nelle terre. Testi: Antonio di Giovanni e Piero Cionetti di Tassignano.
4 1455 Aprile 7 Stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, erede come sopra, prende possesso delle seguenti terre, a lui assegnate da Giovanni Balbani Rettore dell'Ospedale della Misericordia di Lucca.
un bosco di quercie a S. Maria a Vecole, in luogo detto "al collaggio", della estensione di 230 pertiche; una vigna con 39 olivi, posta come sopra della estensione di una coltra e 416 pertiche; una vigna con 6 olivi, posta come sopra, della estensione di 108 pertiche; un campo con un olivo, posto nel detto territorio, in luogo detto "al colle", della estensione di 60 pertiche; una vigna con frutti, in luogo detto "adaria", nel detto territorio, della estensione di 217 pertiche; una vigna con frutti, posta come sopra, della estensione di 360 pertiche; una vigna con 1 olivo, posta come sopra, della estensione di 191 pertiche; una vigna nel detto territorio, nel luogo detto "allo steppatello", della estensione di 81 pertiche; un bosco nel detto territorio, in luogo detto "in valle", della estensione di 2 coltre; un bosco di carpini, nel detto territorio, in luogo detto "adaura", della estensione di 70 pertiche; un bosco nel detto territorio, in luogo detto "al colletto", della estensione di 2 coltre; un bosco posto come sopra, della estensione di 2 coltre e 230 pertiche; un bosco neld etto territorio, in luogo detto "al noselleto", della estensione di 3 coltre; un bosco nel detto territorio, in luogo detto "al selvaneto", della estensione di 2 coltre e 230 pertiche; una vigna con olivi nel detto territorio, in luogo detto "in pietreto", dell'estensione di 1 coltra e 120 pertiche; una bosco di querce, posto come sopra, della estensione di 345 pertiche; un bosco nel detto territorio, in luogo detto "in colle", della estensione di 60 pertiche; un bosco posto come sopra, della estensione di 130 pertiche; una vigna nel detto territorio, in luogo detto "aperaia", della estensione di 93 pertiche; una vigna con 60 olivi, e con tre case murate, posta nel detto territorio, in luogo detto "accellaggio".
Fatto nelle terre. Testi: Everardo di Piero di Vecoli, Piero di Giovanni da Pontremoli, abitante a Silva.
5 1455 Aprile 10 Stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni prende possesso delle seguenti terre, da lui acquistate da Stefano del quondam Giovanni, canonico di Lucca: un campo ad Antraccoli, in luogo detto "allorto", della estensione di 234 pertiche; un campo nel detto territorio, in luogo detto "in della contrada da Sancto" della estensione di 1 coltra e 239 pertiche; Fatto nelle terre. Testi: Giovanni del quodam Domenici e Domenico di Giovanni di Antraccoli.
6 Stessa data. Stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni prende possesso della seguente terra, da lui acquistata dal detto Stefano: una terra in Tempagnano, in luogo detto "al poggio ayola", della estensione di 429 pertiche.
Fatto nella detta terra. Stessi testi dell'atto precedente.
7 Stessa data. Stesso notaio.
Il deto Jacopo del quondam Giovanni prende possesso delle seguenti terre, da lui acquistate dal detto Stefano del quondam Giovanni: una terra in Lammari, in luogo detto "in contrada di rio ulariuo" dellestensione di 1 quarra; la metà "pro indiviso" di una terra a Lammari, in luogo detto "alla coppa", della estensione di 1 coltra e 425 pertiche; una terra a Lammari, inluogo detto Anghione", pro indiviso con lAbbazia di Guamo e gli eredi di Nello Becafava, della estensione di 1 coltra e 20 pertiche.
Fatto nelle dette terre. Testi: Michele Quirici e Lunardo quondam Domenico di Lammari, Marco Dinelli di Matraia.
8 Stessa data, Stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, erede come sopra di Jacopa vedova del quondam Lando Sartori di Lucca e figlia del quondam Bindo Galganetti di Lucca, prende possesso della seguente terra a lui spettante come erede suddetto: un campo con casalino e pozzo, a Lammari, in luogo detto "in chiasso Menardi seu Toricoda", dellestensione di 4 coltre e 219 pertiche; Fatto sulla detta terra. Testi: Biagio del quondam Piero di Lunata, Simone Puccinelli di Lunata.
9 Stessa data, stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, erede come sopra di Jacopa figlia ed erede di Caterina vedova di Lando Sartori di Lucca, prende possesso delle seguenti terre a lui spettanti come erede suddetto: una casa murata nel comune di Lammari, in luogo detto "in vicinato"; un campo posto come sopra della estensione di 30 pertiche; un prato in detto comune, in luogo detto "Ortolino", della estensione di 1 coltra e 187 pertiche; un campo nel detto comune, in luogo detto "in pelago", della estensione di 329 pertiche; un campo nel detto comune, in luogo detto "in pelago", della estensione di 1 coltra e 180 pertiche; Fatto nella detta casa e sulle dette terre. Tetsi: Michele di Simo Quirici e Lunardo di Romanico di Lammari.
10 Stessa data, stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, rede come sopra della detta Jacopa, prende possesso della seguente terra: una terra campiva in Lammari, in luogo detto "al bosto", della estensione di 1 coltra.
Fatto sulla detta terra. Testi Michele di Simo Quirici e Pasquino di Michele di Lammari.
11 1455 Aprile 17 Stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, erede come sopra della detta Jacopa, prende possesso di una terra campiva a Ponte San Pietro, della estensione di 1 coltra e 1 quarra.
Fatto sulla detta terra. Testi: Paolo di Giovanni da POntremoli, Bartolomeo di Jacopo da Nozzano, fabbro.
12 Stessa data, stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, erede come sopra della detta Jacopa, prende possesso delle seguenti terre: uno sterpeto posto in S. Macario, in luogo detto "al macho" della estensione di 22 pertiche; una terra campiva in S. Macario, in luogo detto "in vignuole" della estensione di 280 pertiche.
Fatto sulle dette terre. Testi: Bartolomeo di Nicolao Cinelli di S. Maria a Colle, Paolo di Giovanni di Pontremoli residente a S. Macario.
13 1455 aprile 18 Stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni prende possesso delle seguenti terre, a lui spettanti a titolo di eredità dal padre suo Giovanni, e per acquisto fatto da Piero del quondam Giunta di Lucca: una terra campia a S. Maria a Colle, in luogo detto "al signuole" della estensione di210 pertiche; una terra campia posta come sopra, della estensione di 242 pertiche; una terra campiva posta come sopra, della estensione 171 pertiche; Fatto sulle dette terre. Testi: Bartolomeo di Nicola livelli di S. Maria a Colle, Paolo di Giovanni da POntremoli residente in S. Macario.
14 1455 aprile 17 Stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, erede come sopra della detta Jacopa, prende possesso delle seguenti terre: una vigna a Vecole, in luogo detto "allaia", della estensione di 99 pertiche; un campo posto come sopra della estensione di 73 pertiche; una vigna nel detto territorio, in luogo detto "alupinari".
Fatto sulle dette terre. Testi: Ghilardo Pieri e Piero di Giovanni, abitanti a Vecole.
15 1455 aprile 18 Stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, erede come sopra della detta Jacopa, prende possesso delle seguenti terre: una terra campiva in Orbicciano, luogo detto "in campo lungo", della estensione di 72 pertiche; una terra campiva come sopra della estensione di 117 pertiche; una selva con casalino nel detto territorio, in luogo detto "in custogna", della estensione di 1 coltra e 100 pertiche; una terra campiva nel detto territorio, in luogo detto "in campolungo", della estensione di 224 pertiche.
Fatto sulle dette terre. Testi: Cristoforo Nicoletti di Orbicciano, Paolo di Giovanni di Pontremoli.
16 Stessa data, stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, erede della detta Jacopa prende possesso delle seguenti terre, a lui spettanti in quanto erede come sopra: Un terreno con capanna murata a Castagnori, in luogo detto "a casalino", della estensione di 46 pertiche; un bosco di castagni nel detto territorio, in luogo detto "a treccolana" della estensione di 1 coltra; un bosco di castagni nel detto territorio, luogo detto "al debbio", della estensione di 1 coltra; un bosco di olivi e lecci nel detto territorio, in luogo detto "allaia", della estensione di 250 pertiche.
Fatto sulle dette terre. Testi: Scurano di Giovanni da POntremoli, Giovanni di Scurano da Pontremoli.
17 Stessa data, stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, come erede della detta Jacopa, rivendicando i diritti a lui spettanti contro Francesco Buonichi di Castagnori, prende possesso delle seguenti terre: una vigna in Castagnori, in luogo detto "alla fontana", della estensione di 398 pertiche; un campo a Castagnroti, in luogo detto "in del campo", della estensione di 79 pertiche; un campo a Castagnori nel luogo detto, della estensione di 222 pertiche; una vigna in Castagnori, in luogo detto "in nellorto", della estensione di 348 pertiche; una vigna ibidem, della estensione di 140 pertiche; un terreno con pergole e casalino murato, della estensione di 22 pertiche; un bosco in Spicciano, della estensione di 40 pertiche; un bosco alla "soglieta (Castagnori), delleestensione di 1 coltra; una vigna con casa murata a Castagnori, della estensione di 130 pertiche; un campo a S. Martino in Freddana, in luogo detto "in Cafaggio" della estensione di 86 pertiche; un bosco a S. Maria di vecole, in luogo detto "alle selve di Spicciano".
fatto sulle dette terre. Testi: Scurano del quondam Giovanni da Pontremoli, Antonio di Bartolomeo Carduccini, Bartolomeo di Tercilliano, Giovanni Scurani di Castagnolo.
18 1455 Aprile 17 Stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni prende possesso delle seguenti terre, a lui spettanti in virtù di un contratto di permuta che egli aveva stipulatocon Jacopo Rapondi mercante di Lucca: una vigna con 16 olivi in Vecole, in luogo detto "alchiasso" della estensione di 280 pertiche; una vigna ibidem, della estensione di 79 pertiche; una terra con ulivi e querce nel detto territorio, in luogo detto "in colle", della estensione di 1 coltra; una terra nel detto territorio, in luogo detto "in vignale", della estensione di 148 pertiche; una terra in detto territorio, in luogo detto "latie", della estensione di 95 pertiche; una terra di castegnie quercie nel detto territorio, in luogo detto "in colle", della estensione di 120 pertiche; una terra boschiva nel detto territorio, in luogo detto "alla ruota", della estensione di 300 pertiche; uno sterpeto in detto territorio, in luogo detto "al castagno di broccho", della estensione di 66 pertiche; Fatto sulle dette terre. Testi: Gerardo Pieri di Vacole, Piero di Giovanni di Pontremoli.
19 Stessa data, stesso notaio.
Il setto Jacopo del quondam Giovanni, erede come sopra della detta Jacopa, prende possesso dei seguenti beni che appartengno "pro indiviso" metà a lui e metà a Paolo Melani mercante di Lucca, e che furono affittati in perpetuo dalla detta Jacopa a Giovanni di Enrico: un bosco a Vecole, in luogo detto "Alpastino", della estensione di 400 pertiche; un bosco ibidem, della estensione di 120 pertiche; un bosco in Vecole, in luogo detto "in armoso", della estensione di 50 pertiche; un bosco ibidem, della estensione di 40 pertiche; un bosco ibidem, della estensione di 20 pertiche; un bosco ibidem, della estensione di 100 pertiche; un bosco ibidem, della estensione di 300 pertiche; un bosco ibidem, della estensione di 400 pertiche; un bosco in Vecole, in luogo detto "al novelleto", della estensione di 1 colra; un bosco a Vecole, in luogo detto "Altissamo", della estensione di 287 pertiche; un bosco in Vecole, in luogo detto "al novelleto, della estensione di 1 coltra e 230 pertiche; un campo in Vecole, in luogo detto "Altissano", della estensione di 285 pertiche; una vigna ibidem, della estensione di 258 pertiche; una vigna ibidem, della estensione di 412 pertiche; una vigna con capanna, della estensione di 182 pertiche; un bosco a Vecole, in luogo detto"in selva, della estensione di 230 pertiche; un bosco ibidem, della estensione di 1 coltra; un bosco ibidem, della estensione di 3 coltre; un bosco a Vecole, in luogo detto "alla steppatella", della estensione di 5 coltre e 400 pertiche; un bosco a Vecole, in luogo detto "alla lattiaia", della estensione di 2 coltre; un bosco in Vecole, in luogo detto "Apipoppi", della estensione di 115 pertiche; un bosco a Vecole, in luogo detto "alla fontana abuti", della estensione di 1 coltra; un bosco a Vecole, in luogo detto "alle Tane", della estensione di 100 pertiche; un bosco a Vecole, in luogo detto "in Vettiuole", della estensione di 200 pertiche.
Fatto sulle dette terre. Testi: Gerardo Pieri di Agusthano, residente a Vecole, Piero di Giovanni da POntremoli, residente a Selva.
20 Stessa data, stesso notaio.
Il detto Jacopo del quondam Giovanni, come erede della detta Jacopa, prende possesso di alcuni beni appartenuti alla detta Jacopa "pro indiviso" con Paolo Milani di Lucca, e affittati in locazione perpetua a Giovanni di Enrico di Vecole.
I detti beni sono: un oliveto a Vecole, in luogo detto "al castagno di brancho"; un campo in Vecole, in luogo detto "alle pastine", della estensione di 114 pertiche: una vigna con capanna murata in Vecole, in luogo detto " al Tissano", della estensione di 367 pertiche; un bosco in Vecole, in luogo detto "alla Rattiaia", della estensione di 230 pertiche; un bosco in Vecoli, in luogo detto "alle porchette" della estensione di 21 pertiche; un bosco ibidem, della estensione di 45 pertiche; una vigna a Vecole, in luogo detto "al melo", della estensione di 63 pertiche; una vigna a Vecole, in luogo detto "in sondoro"; una vigna a Vecole, in luogo detto "aricondolo", della estensione di 77 pertiche; una vigna con due case murate, a Vecole, in luogo detto "Usiano", della estensione di 224 pertiche; un bosco a Vecole, in luogo detto "in campolungo", della estensione di 210 pertiche.
Fatto sulle dette terre. Testi: Gerardo Pieri di Agutano, residente a Vecole, Piero di Giovanni di POntremoli, residente a Vecole.
21 Il detto Jacopo del quondam Giovanni, come erede "in totum" di donna Caterina vedova del quondam Bindo Galganetti di Lucca, prende possesso delle seguenti terre: una terra a S. Tommaso di Castagnori, Pieve di S. Stefano, in luogo detto "acasalini"; una terra con due casalini, ibidem; una vigna a S. Tommaso, in luogo detto "alla chiusa"; una vigna a S. Tommaso, in luogo detto "campo"; una Vigna a S. Tommaso, in luogo detto "tuccolina", della estensione di 2 quarre; una terra a Forci, in luogo detto "in freddana Arugliano, della estensione di 2 quarre; una vigna a Forci, in luogo detto "Arugliano"; della estensione di 1 quarra; una selva ibidem, della estensione di 1 quarra; una selva a Forci, in luogo detto "alla polla di Rugliano", della estensione di 2 quarre; una selva a Forci, luogo detto "alla boccolliara", della estensione di mezza quarra; una selva in Forci, in luogo detto "costa lata", della estensione di 3 coltre; un bosco ibidem, della estensione di 1/2 quarra; una vigna e selva i Forci, in luogo detto "alpiano", della estensione di 1 quarra; una vigna a Forci, in luogo detto "al pecoraio", della estensione di 1 staio e mezzo; un campo in Forci, in luogo detto "costa" della estensione di mezza quarra; una vigna in Forci, in luogo detto "allorto", della estensione di mezza quarra; una vigna in Forci, in luogo detto "alla tesa", della estensione di mezza quarra; una vigna in Forci; in luogo setto "alle scaldine", della estensione di 2 quarre; uno sterpeto in Forci, in luogo detto "allavatoio" della estensione di 1 quarra; una vigna in Forci, in luogo detto "nel piano di Ficaiolo", della estensione di mezza quarra; uno sterpeto a Forci, in luogo detto "allaia", della estensione di mezzo staio; la quarta parte "pro indiviso" di un bosco a Forci, in luogo detto "alla comunale", della estensione di 1 coltra; una terra in Forci, in luogo detto "a Fontana", della estensione di 1 quarra e 1 staio; una terra in Forci, in luogo detto "alla tesa", della estensione di una quarra: una terra a S. Tommaso di Castagnori, della estensione di 3 quarre; una vigna ibidem, della estensione di 1 coltra; una terra a S. Tommaso, in luogo detto "a fontana", della estensione di una quarra e 1 staio; una vigna a S. Tommaso, in luogo detto "alla tesa", della estensione di 1 quarra; una vigna a S. Tommaso, in luogo detto "in segulario", della estensione di 3 quarre; una vigna ibidem, della estensione di 1 coltra; una vigna a S. Tommaso, in luogo detto "Steppatoria", della estensione di 3 quarre.
Mancano le formule finali dell'atto.
22 1456 Giugno 23 Stesso notaio.
Martino del quondam Quirico di Lammari vende a Jacopo del quondam Giovanni Galganetti di Lucca una terra a Lammari, in luogo detto "caciamolo", della estensione di 1 coltra, al prezzo di 6 fiorini al computo di 36 bolognini per ogni fiorino.
Fatto a Lucca. Testi: Pietro di Giovanni e Cardo Buonvisi cittadino lucchese.
Nota. I suddetti atti sono riuniti in un quaderno di pergamena di 16 carte.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa

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