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Diplomatico



31-12-1189 - CERTOSA (pergamena)

Datazione (rilevata): 31 Dicembre 1189

Misure: 450 x 510 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: ottimo
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 55

01. Atto

Datazione (rilevata): 31 Dicembre 1189

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Lucca, in diversi luoghi; Maggiano, in diversi luoghi

Persone:
rogante: Rolando giudice e notaio del Sacro Palazzo (signum: 1)

Regesto:
Rolando giudice e notaio del Sac Palazzo.
Rolando giudice quondam Ubaldino e Rolandino quondam Cinque e quattro, e Giulielmo Brunichi e Guido quondam Enrigetto Burrelli e Burrello quondam Gerardino, e Bartolomeo quondam Romagnolo, e Clanno e Datto quondam Malafronte "per cartam" che tenevano in loro mani investirono Guidone Paganelli ed Enrigo quondam Brunico Consoli di Maggiano riceventi per loro e per Paganello quondam Tignoso di Bozzano loro socio di quel consolato, e assente, di osservare quanto essi avessero lodato e ordinato relativamente alle vertenze dei Casalini del "Regio" di "Maggiano" dai fossi in su. Ciò fu fatto in Lucca nella chiesa di S. Alessandro Maggiore alla presenza di Lamberto figlio di Negro e di Gerardino quondam Enrigo.
Dopo di questo il 12 di detto mese Ugolino e Guido figli germani di Rosulio e Lutterio quondam Pascio per "cartam" etc investirono similmente i detti consoli di osservare e mantenere ciò che avessero deciso sopra la suddetta controversia. Il che fu fatto in "Maggiano", presenti Rolando figlio di Ubertello Ravignani e Francardo figlio di Martino, e Bernardino quondam Mencuccio, e Pascio figlio di Corso consoli di Maggiano.
Inoltre lo stesso giorno Uberto Castaldi fece ugualmente la stessa investizione, il che fu fatto in Lucca nella casa porta S. Pietro avanti la casa di detto Uberto alla presenza di Giudolino quondm Uberto e di Detisalvi figlio di Achillide quondam Gualcherio.
Inoltre l'anno 1189 il 15 Aprile Scherza quondam Rolando, avvocato della canonica di San Martino, per la chiesa stessa, col consenso e parabola di Don Guidone Arciprete e di Don Primicerio, e di Belpilio cantore, e di prete Alberto, e di maestro Carone, e di maestro Giaffaro, e di Tolomeo preti, e di Don Rolando Diacono, e di Guidone di Bacciano, e di Bulgarino cherico, canonaci di detta chiesa, fece la stessa investitura nella predetta canonica di San Martino alla presenza di Guilielmo notaio e di Palmerio di Firenze quondam . . .
Inoltre lo stesso anno a di 6 Novembre Cristofano quondam Rolando fece la stessa investizione in Lucca sotto il portico della chiesa di S. Bartolomeo al Gallo alla presenza di Nivecato messo, e di Bifolco di porta S. Donato.
Dopo di ciò lo stesso anno il 3 Dicembre Pasaco figlio di Corso, Francardo figlio di Martino, Vecchio Bongialumi, Bernardino quondam Mencuccio Consoli, di "Maggiano", col consenso dei loro vicini ed essi vicini cioè Bifolco quondam Cigolo Guspinello quondam Vitale, Vecchio quondam Bello, Arrighetto quondam Giovanni Amico quondam Lancianello, Patraco quondam Giovanni Boccaccio quondam Arcario, Gerardino quondam Menicuccio, Bonaccorso figlio di Clavello, Fenese figlio di Bongialoino, Bonaccorso figlio di Travallio, Gerardino quondam Menchio, Martino quondam Rustico, Pandolfino quondam Bornetto, Vitale figlio di Patrocchio, Graziano quondam Ubertello, Ugolino quondam Menco, Bernarduccio figlio di Viviano, Fasciano Aldibrandino Scariti, Ventura figlio di Vecchio, Bongialeino, Corso quondam Bene, Piero quondam Bono, Lamberto fratello di Bongialeino, Giovanni quondam Domenico, Moricone figlio di Carello, Apparecchiato, Valentino figlio di Boccaccio, Vecchio quondam Mencuccio, Ardiccione, Riccio etc quondam Martinello, Riccio quondam Pancaldo, Domenico quondam Albonetto Travallio, Amico quondam Mattaccio, Carello quondam Govanello, Fabulino quondam Gerardo, Baldinello quondam Martino Arrigetto quondam Dominico, Viviano quondam Andrea, Bono figlio di Petro, Piero quondam Gerardino, Guido quondam Ardiccione, Bernardo figlio di Fabulino, e Persignano figlio di Clavello fecero la stessa investizione sotto il portico della chiesa di S.
Andrea di Maggiano alla presenza di Simone figlio di Paravillano e di Bonico quondam Bonetto di "Arliano".
Inoltre lo stesso anno il 6 Dicembre di "Magiano" fece ugual promessa in Lucca presso la chiesa di S. Giorgio minore sotto il portico di Asquino alla presenza di Bonaccorso quondam Rolando, di Anselmino quondam Bello di Fossa, e di Natale.
Dopo diciò il 31 Dicembre 1189 il sottoscritto Rolando notaio dice di essere andato a S. Pietro di Corte con Enrighetto Brunichi, ed ivi Paganello quondam Tignoso di Bozzano dette "parabola" ad esso Enrighetto, ricevente la medesima per se e per Guidone assente, di dichiarare e pronunziare sulla predetta controversia alla presenza di Sciabordito e di Morello. In conseguenza i sud. i Guido Paganello ed Enrico Brunichi al seguito dell'esibita dell'accordamento di detto Paganello etc ben considerata l'utilità e il comodo di tutto il comune del popolo di Maggiano, tanto rispetto ai domini che ai rustici, lodarono e sentenziarono, che gli uomini di S. Martino e i casalini loro assegnati per la suddetta chiesa in detto castello o poggio di Maggiano siano nel dominio proprietà ed allodio della casa stessa, ed abbiano sopra loro quello stesso diritto ed azione che avevano per l'innanzi che si sollevassero. Inoltre ordinarono che le "carbonarie" e i fondi delle carbonarie, e le munizioni che vi sono e vi saranno in seguito siano di proprietà del castello di "Maggiano". Similmente ordinarono che tutti i casalini che adesso sono "presi" e "designati" siano in proprietà e allodio di quei Signori ed eredi cui sono già "assignati", come erano prima che si sollevassero, e lo stesso debba essere degli uomini, ed anco di quelli S. Martino. Parimente ordinarono che "l'aldio" che rimane fra le carbonarie debba restare a comune utilità dei domini di quel luogo, che hanno giurato e giureranno del "consortatico". Parimenti ordinarono che se era ivi prima alcun uomo "alloderio" continui e abbia persuo alodio e proprietà i casalini a lui assegnati, uno o più, senz'alcun restauro.
Finalmente ordinarono che il casalino dato e assegnato a Cristofano quondam Rolando, siano sua proprietà e allodio e dé suoi eredi senz'alcun restauro. Dichiararono poi che tutto questo valga per "laudamento", o per "ordinamento", o per l'uno e l'altro. Fatto in Lucca nella casa di Guidoni Paganelli, alla presenza di Antelminello quondam Antelmino, di Ubaldo suo figlio, di Paganello quondam Ubertello Ravignani, di Gottifredo figlio di Armanno, e di Rainerio quondam Corso Battefango.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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